Tito e Galileo Chini
Le 3 vetrate artistiche di Tito e Galileo Chini della serie di 9, perfettamente conservate, opera originale dei cugini Chini (1922/23). Tre sono i motivi decorativi ricorrenti: la corbeille fiorita, i putti reggi festone e le coppie di pesci affrontate.
In questa loro mirabile opera, gli artisti ripresentano alcuni dei temi del repertorio del gusto Decò, come i canestri di fiori e frutti e le figure geometriche assemblate entro schemi ritmici, motivi che trovano corrispondenza nell'ornativa che caratterizzante l'opera di Galileo Chini, in particolare degli affreschi di.
Proprio grazie alla comparazione di alcune varianti stilistiche proprie dei rispettivi modi pittorici, è possibile assegnare a Tito la partitura decorativa delle vetrate dell'Hotel Roma, mentre il motivo del putto collocato entro un berceau fiorito, arricchito da soggetti faunistici e floristici, risulta tipico del repertorio di Galileo. Entrambi gli artisti si avvalevano, comunque, frequentemente di consolidati repertori ornamentali da adattare di volta in volta ai singoli contesti architettonici e decorativi.